vitaleContinuano le interviste per conoscere i nostri allenatori, parte fondamentale della società, oggi conosciamo uno tra i più giovani mister del Mariano Calcio Piero Vitale, con lui abbiamo fatto quattro chiacchiere.....

Ciao Piero, qual è il tuo bilancio sulla stagione fino a qui?

Dopo un anno di “costruzione”, in cui l’obiettivo principale era far crescere i ragazzi sia da un punto di vista tecnico che tattico, terminato in crescendo e giocandoci una semi finale al torneo estivo, questa prima parte di stagione si è rivelata la continuazione del percorso intrapreso, in cui abbiamo fatto vedere il miglior calcio espresso dai ragazzi dal mese di Novembre fino al termine del girone di andata, conclusosi con un ottimo 6.o posto in classifica.
L’obiettivo del nuovo anno è sicuramente proseguire su questa strada, cercando di migliorare in quegli aspetti in cui i ragazzi, secondo me, possono dare di più.

Quanta responsabilità c’è nell’allenare dei ragazzi in un’età così importante per la loro crescita?

Ho sempre pensato che il principale obiettivo dell’allenatore, in queste categorie giovanili, prima di riuscire ad impartire i concetti di calcio che si vogliono trasmettere, è quello di educatore.
Ed è sicuramente un compito ricco di responsabilità ed anche di insidie. Una su tutte, quella di essere visto come un amico dai ragazzi e non da guida.
Devo dire però, che il gruppo di ragazzi è stupendo e molto coeso. Questo mi facilita parecchio durante le ore settimanali che trascorro sul campo insieme a loro.

Cos’è per te il calcio?

Il calcio è passione e sacrificio. Se da una parte ho dovuto “appendere gli scarpini” presto, per miei limiti ma non solo, dall’altra parte aver avuto l’opportunità di allenare, mi ha dato una seconda chance per poter esprimere quelle capacità che sul campo, da giocatore, non ho potuto mostrare.
E questo ha fatto sì che l’interesse che già avevo per il calcio sia aumentato a dismisura.
Parlo di sacrificio perché da lavoratore e da padre, riuscire a dedicarmi alla famiglia, al lavoro ed anche al calcio, non è per tutti semplice. La chiave, a parer mio, è appunto quella di avere passione e disponibilità al sacrificio.

Da quanto tempo sei al Mariano?

Questo è il secondo anno che alleno al Mariano. Ed è nato tutto per caso, contattando una sera di Giugno 2021 il Direttore Sportivo, senza aspettarmi nessuna chiamata.
Poi, come la vita ci insegna, quando una cosa non te l’aspetti poi probabilmente accade. E così è stato, dopo una mezz’oretta di chiacchierata, sono tornato a casa con la parola che avrei potuto allenare gli Allievi Provinciali 2006.
Senza nessun tipo di malizia, posso dire sinceramente, che da allenatore è finora l’esperienza più arricchente che sto vivendo su un campo da calcio. Questo non solo grazie alla Società, ma alla fortuna di poter scambiare anche due parole con alcuni allenatori che sono al Mariano, con più esperienza di me e dai quali posso assorbire concetti nuovi.

Hai un sogno nel cassetto?

Più che sogno nel cassetto ho degli auguri che tengo nascosti e che passo dopo passo, spero si possano realizzare.
Su tutti, l’augurio di continuare ad essere umile in tutto ciò che affronto. L’umiltà è una dote che non si può toccare, ma si può vedere fin da subito nelle persone.
L’altro augurio, questo prettamente dedicato al campo di calcio, è di continuare ad alimentare in me la passione e la voglia di emozionarsi, non solo per una bella azione, ma dal comportamento ed il rispetto dei miei ragazzi verso lo sport. Avere in squadra ragazzi che non si lamentano se non giocano quanto vorrebbero, ma si mettono sempre a disposizione del mister e della squadra, è sintomo che si sta facendo bene il proprio compito.
Se poi, infine, devo proprio esprimere il mio sogno da allenatore, è quello di vedermi tra 10-15 anni, con lo stesso entusiasmo di un bambino, magari sempre al Mariano, e con un bagaglio conoscitivo molto più ampio.
Sono convinto, che solo così, è possibile far strada in un settore, quello del calcio, in cui non tutti i pensieri delle persone che vi fanno parte, vanno nella stessa direzione.
Viva il calcio, sempre, e forza Mariano!

Una dichiarazione conclusiva a questa breve intervista?

Infine, e ci tengo a sottolineare questo concetto, essere affiancato da un dirigente in grado di ascoltare, dare consigli ed essere presente è qualcosa che non tutti possono avere.
Il suo nome è Francesco Valsecchi, a cui devo un ringraziamento speciale.

Ringraziamo Piero per i tanti spunti interessanti che ci ha consegnato con le sue parole…. e auguriamo a lui e a tutti i suoi ragazzi di migliorare ancora il già buon campionato che stanno facendo.